Ritorno Di Fumi

In gergo tecnico il Ritorno di Fumi si potrebbe definire nel tiraggio, ma in realtà, indica la tipologia e le grandezze termodinamiche che definiscono l’evacuazione dei fumi tossici di scarico dovuti alla combustione. Con tiraggio della caldaia si intende la capacità di smaltimento dei fumi di combustione, in questo caso dell’impianto caldaia. Il fumo dei combustibili bruciati da una caldaia si convogliano attraverso dei canali verticali detti canne fumarie, vale a dire camini singoli o collettivi ramificati. Nelle canne fumarie a tiraggio forzato avviene la medesima conduttura separatamente per aspirazione e scarico. A differenza del boiler che non ha l’obbligo di effettuare i controlli previsti periodicamente dalla Legge, la caldaia necessita di una assistenza tecnica (da parte di tecnico abilitato) ogni due anni. Il sistema di scarico fumi ha un’aspirazione ed un’evacuazione forzata e controllata meccanicamente da una ventola ed elettronicamente da sensori di controllo e sicurezza e scheda elettronica per il comando. L’idraulico tecnico professionista dispone di un’apparecchiatura elettronica in grado di misurare il tiraggio e di rilasciare un’attestazione (scontrino certificato) della misurazione che per legge deve rientrare in determinati valori, ovvero tra 0 e 100 per le caldaie entro i 35 kW.
Se non c’è un tiraggio sufficiente il calore non viene tirato fuori (o viene tirato fuori troppo lentamente) e si avrà un surriscaldamento del tubo e dello scaldabagno stesso, con valori di emissione sballati.

E’ pericoloso il Ritorno Fumi

Con l’arrivo dei primi freddi e la riaccensione degli impianti di riscaldamento del Ritorno Fumi           le cronache dei giornali tornano a riferire numerosi casi di avvelenamento da monossido di carbonio. Ogni anno si registrano infatti nel nostro Paese centinaia di eventi del genere, la maggior parte dei quali si verifica durante la stagione invernale, con un’escalation nei giorni più freddi. Non a caso, gli esperti di tossicologia la considerano un’intossicazione stagionale e una delle principali cause di avvelenamento nei paesi occidentali. Il motivo è presto spiegato: le intossicazioni sono dovute in prevalenza alla cattiva combustione in impianti termici mal funzionanti o all’utilizzo di mezzi di riscaldamento inadeguati e si palesano proprio quando di questi si fa largo uso. Le conseguenze possono essere molto drammatiche e, nei casi più gravi, condurre alla morte. Per questo è importante sapere quali precazioni seguire per evitare le intossicazioni. Mentre per i caloriferi e le caldaie sono fissate specifiche cadenze temporali per le verifiche di manutenzione ordinaria o straordinaria, non si può dire lo stesso per altri apparecchi presenti in casa. Sta quindi al proprietario farne verificare la sicurezza, soprattutto se sono piuttosto datati.

Cosa fare in caso di intossicazione da Ritorno Fumi I primi sintomi di una intossicazione dovuta da Ritorno Fumi in atto sono mal di testa, percezione visiva sfocata, palpitazioni, stanchezza, confusione, nausea vomito. Spesso tali sintomi sono confusi con quelli di altri malesseri, come una comune sindrome influenzale o disturbi alimentari. Se però colpiscono più persone presenti in un locale, devono subito far intuire l’avvelenamento e bisogna sapere come comportarsi. In presenza di una sospetta intossicazione bisogna pertanto intervenire in tale modo: aerare i locali, allontanare dall’ambiente contaminato tutte le persone presenti, spegnere l’impianto da cui si sospetta tragga origine l’esalazione, non provocare fiamme o scintille, chiamare subito i soccorsi ( VVFF e/o 118 ).  

Link Utili:

Una definizione dell’argomento Assistenza Vaillant Varese data dalla famosa enciclopedia on line. (Wikipedia)